Buon giorno a tutti!
Io e mio marito siamo inquilini di un contratto di affitto firmato il XX.XX.XXXXX e scaduto il XX.XX.XXXX.
La proprietaria Dell appartamento sito in Zoppola e deceduta al fine di gennaio XXXX.
Nel contratto stipulato nel XXXX non era espressa nessuna clausola che la proprietaria fosse l'usufrutuaria del canone di locazione e che, nel realtà, l'appartamento apparteneva agli eredi che, in seguito al fallimento della società commerciale detenuta, l'avrebbero perso al favore di Equitalia per debiti non pagati.
In ottobre XXXX abbiamo ricevuto da parte di un studio commercialista di Pordenone, che sosteneva di rappresentare la societa fallita degli eredi della proprietaria, una proposta di acquisto per l'appartamento da noi locato, da cui abbiamo ritenuto che la locatrice fosse solo l'usufrutuaria della app.
Con la dipartita della usufrutuaria abbiamo contattato il studio commercialista con l'intenzione di fare una proposta di acquisto.
Gli impiegati del studio mi hanno detto che fosse difficile parlare direttamente con il rappresentante del studio e mi hanno indicato una incaricata curatrice fallimentare con cui parlare.
Ho ricevuto tramite PC la documentazione catastale dell'appunto da noi locato.
In maggio XXXX io e mio marito abbiamo incontrato questa curatrice fallimentare nel suo studio di Pordenone.
La curatrice fallimentare ci abbia assicurati che si partirà con la prima asta per la vendita della app in XX luglio XXXX.
Anche se noi abbiamo riscontrati dei problemi con l'umidità della app, lo scarso rendimento della caldaia, etc, di cui abbiamo informato la curatrice fallimentare, lei non abbia mai provveduto a mandare nessun tecnico da noi e non ha mai voluto visitare l'appartamento.
Trascorsi diversi giorni dalla data in cui doveva organizzare la prima asta, ho contattato la curatrice e difficilmente ho ottenuto una risposta riguardando l'asta.
In due parole, l'asta non è stata organizzata, sul motivo che una parte della app fosse pignorata anche essa al favore di un istituto di credito.
Oggi stesso ho ricevuto una intimazione di pagamento del canone di affitto della anno scorso, pena il sfratto, con errori di scrittura ed incompleta.
Sottolineo che, dalla dipartita della locatrice abbiamo versato solo due canoni di locazione perché non si è presentato nessuno con un documento che attesti la proprietà della appartamento, per i problemi dovuti alla muffa che abbia distrutto parte dei nostri beni e perché sappiamo che fino alla conclusione della successione nessuno non è tenuto a chiederci il pagamento del canone.
La somma richiesta aumenta a XXXX euro per X/X della app, e noi abbiamo versato in febbraio XXXX il deposito cauzionale di XXX euro ( X mensilita).
Nella speranza che un avvocato possa prendere in mano il nostro caso, vi auguro una buona giornata e vi porgo distinti saluti.

Isabela S***u

P.S. Dovrei muovermi in XX giorni, pena lo sfratto e così via. Il mio indirizzo mail e d*** [rimosso]