Ad aprile di quest'anno ho acquistato un immobile come prima casa.
L'immobile è stato completamente ristrutturato dal precedente proprietario e non ha abitato nessuno prima di me dopo la totale ristrutturazione.
Siccome mancava il contatore del gas, non ho potuto verificare il funzionamento della caldaia, anche questa nuova e mai accesa.
Ad agosto ottengo il contatore e chiamo il tecnico della ditta per far la prima accensione.
Arrivato il tecnico specializzato mi comunica che questa caldaia non è adeguata per via del tubo d'aria troppo piccolo di diametro.
La soluzione era di mettere una caldaia adeguata all'impianto oppure fare una canna fumaria esterna.
Subito ho chiamato il vecchio proprietario di casa per spiegargli la situazione e trovare un accordo insieme.
Lui ha chiamato il suo muratore di fiducia e idraulico per avere un idea generale dei costi dei lavori e valutare quale sarebbe stata la soluzione migliore.
Mi ha comunicato secondo quanto detto a voce dal suo muratore che, fare la canna fumaria sarebbe costato un tot, per andargli incontro ero disposto a fare metà per uno.
Dopo varie mie insistenze il lavoro è stato effettuato solamente i primi di ottobre per cui ho avuto il disagio di stare due mesi senza poter usare acqua calda in quanto la caldaia inutilizzabile.
Ora il muratore mi ha mandato il conto ed è cifra tre volte rispetto a quanto stato detto.
Il muratore dice che sicuramente il vecchio proprietario ha capito male in quanto impossibile un costo così basso.
Adesso il vecchio proprietario se ne vuole lavare le mani e non pagare più questa somma.
Io ero disposto a pagare per andare incontro la metà ma non di certo una simile somma anche perchè altrimenti avrei messo una caldaia nuova in quanto con gli incentivi statali avrei speso sicuramente meno.
Come devo comportarmi? Questo costo è imputabile tutto al precedente proprietario in quanto potrebbe ritenersi un vizio occulto?
Resto in attesa di vostre.
Grazie e cordialità