Applicazione legge sul risparmio energetico: tutela condomini svantaggiati. Desidero avere un supporto a proposito dell'applicazione delle …

Richiesta di preventivo da Pietro per Locazione Immobili da Milano, Lombardia

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Milano, Lombardia
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Applicazione legge sul risparmio energetico: tutela condomini svantaggiati.

Desidero avere un supporto a proposito dell'applicazione delle leggi riguardanti la contabilizzazione del calore.

Posseggo un appartamento in un condominio a Pioltello nel quale a fine XXXX è stata introdotta la contabilizzazione del calore.

Il XX/ l'assemblea l'amministatore ha presentato la prima ripartizione delle spese con le nuove regole.
Per quanto riguarda il riscaldamento si deduce che è stata implementata la ripartizione secondo la modalità UNI XXXXX nell'opzione (XX% consumo volontario XX% consumo involontario/fisso utilizzando i nuovi millesimi di fabbisogno di energia termica utile calcolati con le modalità della UNI XXXXX).
(Da notare il cambio talelle millesimali riguardante il riscaldamento sono cambiate implicitamente).

La relazione asserevata stabilisce, tuttavia, che è possibile una deroga a causa dello squilibrio di assorbimento degli appartamenti (l'edificio è stato costruito negli anni XX).

Gli appartamenti svantaggiati dal punto di vista energetico sono il mio (all' ultimo piano esposto a nord), quello accanto al mio (aggravato dal fatto che il conduttore dell'appartamento sottostante, regolarmente durante il giorno, spegne i caloriferi), un appartamento al primo piano sovrastante l'ingresso non riscaldato il cui proprietario sta concludendo la vendita, e due negozi al pianterreno (che deducendo dai consumi misurati sembrano mantenere il riscaldamento basso se non spento).

I nuovi millesimi sono molto penalizzanti per alcuni condominii (tra cui il mio):

Quest'anno rispetto ad una ripartizione con vecchie regole mi ritrovo a pagare il XX% in più.
E se passa la nuova ripartizione mi ritroverò a pagare in maniera squilibrata anche gli interventi di manutenzione ordinarie riguardanti l'impianto termico.
Il costo di misura, che dovrebbe essere suddiviso per numero di caloriferi, essendo suddiviso a nuovi millesimi mi porta a pagare XX,XX euro non i XX.X euro (= X valvole x X Euro/valvola x X.XX di IVA) più sensati.

Ritengo quindi sarebbe preferibile che la ripartizione avvenisse utilizzando la deroga previstra dalla legge (DECRETO LEGISLATIVO X luglio XXXX aggiornato a XX luglio XXXX) Art. X (Misurazione e fatturazione dei consumi energetici) comma X sottocomma (d) che riporto qui sotto, ovvero utilizzando, per la parte non volontaria (XX%), i vecchi millesimi (suddivisione a metri cubi) in vigore fino all' anno scorso.

"Ove tale norma non sia applicabile o laddove siano comprovate, tramite apposita relazione tecnica asseverata, differenze di fabbisogno termico per metro
quadro tra le unita' immobiliari costituenti il condominio o l'edificio polifunzionale superiori al XX per cento, e' possibile suddividere
l'importo complessivo tra gli utenti finali attribuendo una quota di almeno il XX per cento.
In tal caso gli importi rimanenti possono essere ripartiti, a titolo esemplificativo e non esaustivo, secondo i millesimi, i metri quadri o i metri cubi
utili, oppure secondo le potenze installate."


Tuttavia, il problema sta nella interpretazione delle frasi "e' possibile" e "possono essere ripartiti".

La domanda è: operativamente questo cosa significa?:
E' richiesta una votazione a maggioranza o all'unanimità dell'assemblea?
Basta la richiesta di un condomino?

Nel primo caso, una tale richiesta non credo potrà essere deliberata .
Gli appartamenti svantaggiati sono principalmente gli ultimi, che solitamente non costituiscono la maggioranza in assemblea.

Se cosi fosse, mi domando a che sarebbe servito introdurre nella norma questa deroga?

Se lo spirito della legge è salvaguardare posizioni di squilibrio presumo l' adozione di quale ripartizione utilizzare debba essere presa all'unanimità?
O meglio per evitare stalli durante le votazioni se la ripartizione UNI XXXXX non passa all'unanimità la ripartizione deve essere fatta in deroga.


Nel mio caso particolare la situazione è aggravata dal fatto che l'amministratore non era nemmeno a conoscenza di questa deroga, e tra i condomini vi è una mancanza di percezione sul fatto che ci possono essere modi alternativi per suddividere la spesa e sull'implicazione nei calclcoli di una scelta piuttosto che un'altra.
Dal punto di vista dell'amministratore è solo un problema tecnico da delegare alla società che ha rilevato i consumi e che ha stabilito pre assemblea l'applicazione della norma UNI XXXXX.

Ad ora il consuntivo è stato approvato, con il mio voto contrario (in verbale l' amministratore ha scritto astenuto), con riserva l'amministratore ha richiesto un parere ad un tecnico della società esterna che effettua le misure.

Ci sono margini per l'applicazione della deroga?
Tale parere non è ancora arrivato e i tempi utili per impugnare la decisione stanno scorrendo.

Risposte dai professionisti iscritti su QuiAvvocato.com

Laura Mezzena

Laura Mezzena

Avvocato
Via Alfonso Lamarmora - Città Metropolitana di Milano (Milano)

la contatteremo per la consulenza.Cordiai saluti Laura Mezzena

Avv. Giovanni Bonomo

Avv. Giovanni Bonomo

Avvocato
Via San Marco - Città Metropolitana di Milano (Milano)

Buon giorno Sig. T.  

la questione richiede un
impegno, a partire dall'esame della documentazione, che solo in base a un regolare mandato mi sentirei di iniziare.
Tuttavia Le proporrei un incontro per un primo colloquio nel quale già fornirLe
le prime indicazioni utile ad un costo di Euro XXX,XX, il costo orario normale
del mio studio, senza una limitazione oraria.

 Resto a Sua disposizione e
porgo saluti cordiali.

 Avv. Giovanni Bonomo

Stefania Romano

Stefania Romano

Avvocato
Via Torriani Napo - Como (Como)

Buonasera,leggendo la Sua problematica Le consiglio un colloquio congiunto con legale e termotecnico.Mi occupo di queste questioni e, se crede, possiamo fissare un colloquio.Cordiali salutiavv. Stefania Romano

Gold
Giulio Mario Guffanti

Giulio Mario Guffanti

Avvocato
Via Antonio Cechov 48 - Città Metropolitana di Milano (Milano)

Gentle Pietro quello che lei chiede più che un quesito è un parere legale, quasi al livello di interpretazione autentica della legge. Temo che questa non possa esssere la sede della soluzione alla sua domanda, tanto più se mi parla di tempi stretti e che corrono per impugnare la delibera (XXgg).ora io affronterei la questione in modo più “semplice” : il suo appartamento a fronte del cambiamento paga di più ma questo non può essere causa della deroga. Occorre sicuramente una valutazione tecnica che ti pizzi le causa della qualifica di “svantaggiato” perché altrimenti siamo già carenti alla partenza. Successivamente occorrre che il parere del tecnico dell’amministratore certifichi che non vi siano errori di misurazione, e nel contempo che lei affidi allo studio uno studio specifico sulla legge in relazione però al suo caso concreto (occorrerà fissar un appuntamento in studio, nel corso del quale ci relazioni circa la problematica nel dettaglio così che noi possiamo fare le riflessioni e i controllo del caso e darle un parere. Come vede le attività sono diverse e vanno coordinate se no rischi di spendere denaro per non avere esiti alcuni. Per quanto di nostra competenza occupandoci di problematiche immobiliari e condominiali spesso possiamo sicuramente affrontare la questione sotto il profilo giuridico ed abbiamo due tecnici di prim’ordine di ci ci avvaliamo per questo i simili che possiamo eventualemente consigiarle, ma non perda tempo perché lecoww fate all’ultimo non sono le migliori. Resto in attesa di contatto un cordiale saluto Avv Giulio Mario Guffanti  

Studio Legale Lomazzi

Studio Legale Lomazzi

Avvocato
Via Cadore - Città Metropolitana di Milano (Milano)

qualora desiderasse impugnare la delibera assembleare ciò dovrebbe essere fatto, come ben a Sua conoscenza, entro XX giorni ossia entro il XX novembre p.v. in caso di assemblea svoltasi il XX ottobre u.s.Qualora il verbale assembleare non dovesse essere impugnato in futuro non potrà essere contestato e le delibere così approvate dovranno essere applicate (così come le spese deliberate dovranno essere pagate).Per tale ragione Le consiglio di impugnare la delibera assembleare. Stante i tempi ristretti, quindi, ritengo sia utile fissare un appuntamento presso lo studio legale della scrivente (in Milano alla Via Cadore, n. XX) onde valutare compiutamente la documentazione a Sue mani. Al temine dell'incontro, valutate le Sue concrete necessità, sarà mia cura formulare un preventivo di spesa. Ovviamente tale appuntamento, essendo finalizzato all'indicazione di tale preventivo, sarà gratuito e senza impegno da parte Sua.Qualora fosse Suo interesse fissare tale incontro - che potrebbe svolgersi già lunedì XX novembre p.v. allo ore XX.XX ovvero martedì XX novembre p.v. alle ore XX:XX - potrà contattarmi telefonicamente al n. X [rimosso] XX ovvero via e-mail all'indirizzo [rimosso] Cordialmente,Avv. Monica Lomazzi

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