Avvocatessa, Avvocato,
per non dilungarmi troppo in questo primo contatto, Le riporto il quadro della situazione. I miei genitori sono in fase di separazione matrimoniale e mio padre non si è mai fatto scrupoli ad esercitare comportamenti prepotenti all’interno della famiglia e verso il mio ramo materno. Nel mese di gennaio si sono succedute differenti sfuriate con l’intervento anche di forze dell’ordine per calmare il clima infuocato. Non vivo più con i miei genitori, al contrario di mio fratello il quale ha registrato gli insulti diretti alla mia persona. Queste parole sono state ascoltate anche da mia madre. Sono stato preso di mira per vecchi (quasi decennali) rancori, slegati dalla loro separazione, e questa volta voglio fargli capire che ha oltrepassato il limite.
Mi scuso in anticipo nel riportarLe le volgarità da me ricevute ma penso che sia necessario che Lei venga a saperle fin da ora. In tre giorni differenti mio padre mi ha rivolto dell’ “infame”, “figlio di puttana”, “zozzo” e “debosciato” oltre che minacciarmi di morte.
Con la querela vorrei macchiargli la fedina penale in primis. Chiaramente non diniego vantaggi secondari che potrebbero derivare dal processo.
Quanto ho per dimostrare la diffamazione sono appunto le registrazioni audio.

Tenendo conto di quanto Le ho scritto, Le vorrei chiedere il preventivo per:
X) La stesura della querela della quale mi occuperò di recapitarla al consolato francese (Paese in cui vivo);
X) Essere seguito durante tutto l’iter del processo nel caso in cui il Giudice ritenga opportuno procedere.

Infine, Le comunico che non potrò mai venire nel suo studio per motivi di distanza geografica e quindi le nostre comunicazioni, cosi come il pagamento del Suo onorario nelle modalità che preferisce, non potranno che avvenire online.

La ringrazio per l’attenzione e per l’eventuale risposta che Lei voglia fornirmi.