Egregio Avvocato, Cercherò di essere breve, pur dovendo approfondire diversi particolari utili alla corretta interpretazione dei …

Richiesta di preventivo da Gaetano per Separazione e Divorzio da Pescara, Abruzzo

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Pescara, Abruzzo
Richiesta inviata il
Da parte di Gaetano [nascosto]
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Egregio Avvocato,
Cercherò di essere breve, pur dovendo approfondire diversi particolari utili alla corretta interpretazione dei fatti.
PREMESSA
Il mio secondo matrimonio nel XXXX ebbe fine e si procedette ad attivare la procedura dello scioglimento consensuale delle parti. Da questo matrimonio era nata nel XXXX una bambina e quindi il Giudice decise di doverle corrispondere un assegno alimentare e di sostentamento di circa XXX.XXX lire.
Segui la dichiarazione di divorzio e la mia ex moglie contrasse nuove nozze, ugualmente interrotte da ulteriore divorzio successivo.
Io intanto ho sempre seguitato a corrispondere l’assegno stabilito ed a tenere con me la bambina ogni sabato e domenica, proprio come stabilito.
Nel XXXX decisi di risposarmi anche io e nel XXXX, avendo ottenuto il pensionamento anticipato dalla Regione Abruzzo dove lavoravo ed essendo la mia nuova moglie di origine romena, decisi di trasferirmi in Romania, dove avevo già comperato casa in precedenza.
Naturalmente spiegai a mia figlia che a questo punto lei avrebbe potuto venire da me a suo piacimento e che comunque in estate, date le vacanze scolastiche, avrebbe potuto passare lunghi periodi con me.
Come Lei ben sa il trasferimento anagrafico di residenza dall’Italia alla Romania non avviene in un attimo, ma richiede del tempo perchè si perfezionino le pratiche di iscrizione all’AIRE e che diventi ufficiale la nuova residenza.
In questo periodo in cui non ero raggiungibile da comunicazioni ufficiali da Istituzioni pubbliche, la mia ex moglie intentò presso il Tribunale di Pescara un ricorso, sostenendo che non avevo mai corrisposto l’assegno alimentare stabilito e che ero divenuuto irrintracciabile.
Naturalmente a questo punto il Giudice decise di pignorare la mia pensione, raggiungendo un prelievo del XX% della stessa, avendo sommato sia l’assegno mensile dovuto e sia il recupero delle quote che erano state dichiarate non pagate.
Dal canto mio, non avendo ricevuto nessuna comunicazione in merito, mai avrei pensato che si fosse attuato un piano così diabolico.
Infatti vidi che dopo qualche mese di permanenza in Romania l’accredito mensile della mia pensione era sceso dai soliti X.XXX euro a XXX euro.
Non sapendomi spiegare il motivo incominciai ascrivere all’INPDADP per avere spiegazioni in merito.
Solo dopo X mesi l’INPDADP mi rispose, comunicandomi il motivo della detrazione operata.
Andai subito a Pescara da un avvocato, presentando tutte le ricevute degli assegni inviati mensilmente per la bambina, ma questo avvocato mi disse che ormai la decisione del Giudice era divenuta definitiva e non si poteva invocare nessuna revisione del caso e che l’unica cosa da poter fare era quella di limitare la trattenuta ad una quota che garantisse almeno il livello della pensione sociale.
Così fu fatto e per lunghi XX anni si è operata questa ingiusta duplice trattenuta sulla mia pensione.
Però scomparsa la quota di recupero credito è rimasta in piedi quella per assegno mensile di sostentamento in favore di mia figlia, ormai maggiorenne.
IL FATTO
Mia figlia Alessandra, nata l’ X maggio XXXX, in virtù della sentenza di divorzio fu assegnata alla tutela della madre, la quale ha impedito in ogni modo che io venissi nel tempo a conoscenza delle varie problematiche della bambina in crescita e delle scelte scolastiche. Sapevo solo che frequentava con scarso successo il locale Liceo Classico ed il Conservatorio di Musica, ma poi mi è stato detto che consegui la maturità scientifica.
La mia funzione di Babbo (Natale) non mi permetteva di indagare più del dovuto, tanto che pur presentandomi diverse volte a scuola per avere notizie di mia figlia dalle insegnanti, mi veniva risposto che in virtù della privasi non potevo averne.
Insomma mia figlia, presa la maturità decise di abbandonare di fatto il tetto della madre, in quanto in diverse occasioni, ma molto spesso, scoppiavano tra loro liti furibonde, tanto da far accorrere le forze dell’ordine XXX o XXX ed ambulanza.
Alessandra si stabilì a Roma, eleggendo questa città come sua dimora preferita, ma sostenendosi con lavoretti improvvisati, naturalmente al nero, presso ristoranti, agenzie immobiliari, ecc.
Purtroppo mia figlia non ha formato in sè un caratere docile, ma ultraribelle, tanto che non accetta assolutamente alcun consiglio e data la sua costante instabilità di umore, rende impossibile aiutarla a trovare una strada che possa darle soddisfazione.
D’altro canto l’assegno mensile che riceve dalla mia pensione, ora pari a XXX euro le assicura almeno la possibilità di avere un letto in cui dormire.
Allora egregio avvocato io sostengo che proprio questo assegno è la causa che sta determinando la sua disfatta, permettendole di alzarsi comodamente alle XX am per poi svolgere se sarà il caso un lavoretto quà e là, sognando ad un futuro migliore immaginario sorretto solo da fantasie evanescenti.
Quindi, mentre da un lato ho seria preoccupazione che questa ragazza, che ogggi ha XX anni, non ha realizzato il nocciolo del problema, dirigendosi inesorabilmente verso la peggiore strada che purtroppo domani dovrà incontrare, dall’altra come padre mi sento nella impossibilità di aiutarla di più, seguitandomi a sottrarre una quota importante della mia pensione.
So benissimo che in giurisprudenza si riscontrano diverse interpretazioni della norma di legge che obbliga di sostenere i propri figli anche se maggiorenni, ma oggi, in un mondo in cui si parla di includere nei valori del PIL anche i traffici illeciti e quant’altro a nero e non legale, dovremmo dare credito a quelle sentenze che in casi analoghi al mio hanno ritenuto di negare sostegno ai figli maggiorenni di questo tipo.
Peraltro è facile dimostrare la sua capacità produttiva, risalendo proprio a quanto può occorrere ad una ragazza sola per vivere a Roma, per dimostrare che ha necessariamente un proprio reddito anche se non è certo e sicuro come voleva la legge, ma esiste ed esisterà ancora, potendo crescere proprio con un suo maggior impegno personale.

Concludo dicendo che se Lei ritiene di condividere queste considerazioni o altre che potranno giungere allo stesso risultato, possiamo intentare un ricorso presso il Tribunale di Pescara, al fine di eliminare questo obbligo che sinceramente comincia a pesare sostanzialmente sulle mie finanze.

Nel caso riterrà di poter procedere nel modo migliore le fornirò tutti i dettagli e la documentazione del caso.

Per il momento la ringrazio e la saluto.

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