Egregio Avvocato, Dopo aver terminato un rapporto di lavoro con una Srl e riscontrato dai conteggi …

Richiesta di preventivo da Antonio per Processo Civile da Roma, Lazio

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Roma, Lazio
Richiesta inviata il
Da parte di Antonio [nascosto]
Telefono: [nascosto]
E-mail: [nascosto]
Egregio Avvocato,
Dopo aver terminato un rapporto di lavoro con una Srl e
riscontrato dai conteggi di un consulente privato alcune
differenze retributive, mi sono recato presso un Caf per essere
assistito da un loro avvocato. L'avvocato in questione ha premesso
che il Caf ha dei costi contenuti pattuiti, per essere di sostegno
al cittadino. Dopo una consulenza mi chiede Euro XX,XX per inviare
una lettera di sollecito al pagamento differenze retributive.
Trascorsi alcuni mesi si riscontra che la Srl in questione non
risponde, a tal proposito mi propone di procedere con decreto
ingiuntivo, chiedendomi una somma di anticipo pari a Euro XXX,XX,
il professionista ha inoltre dichiarato la possibilità di non
emettere fatturazione per farmi risparmiare. Essendo disoccupato e
senza entrate per poter sostenere costi del genere, ho deciso di
non aderire alla proposta e di ritirarmi. A questo punto
L'avvocato ha comunicato che il nostro rapporto si dissolverà con
la consegna dei miei documenti e con tutte le spese di consulenze
e di operato a mio carico Eppure dopo innumerevoli richieste di
un Preventivo non mi è mai stato redatto, a tal proposito non ho
firmato alcun documento. Vi chiedo quali sono i regolamenti e
margini economici quali deve attenersi un legale del caf? Nel mio
caso sono tenuto a pagare le innumerevoli spese che ha citato solo
per l'invio di una A/R che ho pagato all'inizio. Gradirei un
consiglio su come procedere ed affidarmi presso uno studio serio Grazie.

Risposte dai professionisti iscritti su QuiAvvocato.com

Luca Baraldi

Luca Baraldi

Avvocato
Via dei Colli della Serpentara - Roma (Roma)

Le rispondo in modo sintetico sui vari aspetti della questione da Lei a me posta.

I CAF istituiti originariamente con la legge XXXX n. XXX ha per la prima volta in Italia introdotto un nuovo sistema chiamato “Assistenza fiscale” fiscale”, a cui il contribuente possa affidare il compito di predisporre e presentare la dichiarazione dei redditi.

Dal punto di vista della natura giuridica, i centri devono essere costituiti nella forma di società di capitali e svolgono attività di assistenza fiscale. Tale attività costituisce l'oggetto sociale del CAF, che deve uno o più responsabili dell'assistenza fiscale da individuare tra gli iscritti nell'albo dei dottori commercialisti o in quello dei ragionieri liberi professionisti, anche assunti con rapporto di lavoro subordinato.

Tuttavia, I CAF prestano esclusivamente assistenza fiscale, non sono studi legali, nè sono abilitati o autorizzati a rappresentare alcuno in giudizio sia esso giudizio civile, penale, amministrativo nè tanto meno tributario.

In sostanza i CAF dipendenti prestano i seguenti servizi:
-predisposizione ed elaborazione delle dichiarazioni fiscali;
-altri adempimenti tributari richiesti dai contribuenti, quali ad esempio:
-compilazione ed asseverazione del questionario modello RED (da restituire all’INPS);
-assistenza per la compilazione della dichiarazione sostitutiva ISEE.

Dopo la riforma forense introdotta tramite la legge n. XX/XXXX di conversione del DL X/XXXX ha abrogato le tariffe professionali forensi. La determinazione del compenso professionale, dunque deve avvenire, in via preferenziale, tramite l’accordo tra il professionista e il cliente e quindi tramite la stipula di un contratto d’opera professionale, in mancanza della quale essa è rimessa alla valutazione del giudice.

Nel suo caso lei ha stipulato un contratto di assistenza con l'avvocato del CAF per la consulenza che le ha prestato e la lettera di intimazione al pagamento destinata alla società. Il contratto può essere concluso anche solo oralmente, basta l'accordo delle parti - avvocato e cliente - e il fatto che non sia stato fatto un preventivo e che non abbia firmato alcun documento non ha alcuna rilevanza, potrebbe avere solo implicazioni di carattere probatorio dell'effettiva esistenza del rapporto.

Non mi è interamente chiaro quali sono i costi esorbitanti a cui lei si riferisce oltre quelli sostenuti per la suddetta consulenza e la lettera di intimazione, dato che l'accordo per il decreto ingiuntivo non è stato raggiunto. Lei ha diritto alla restituzione alla documentazione riguardante la questione da Lei posta senza dover nient'altro all'avvocato, nè parcella per prestazioni nè ulteriori spese, salvo che, lo stesso non abbia svolto altre prestazioni di cui Lei non abbia fatto cenno nella sua mail a me inviata.

Spero di essere stato sufficientemente chiaro ed esauriente sono a disposizione per ulteriori chiarimenti, precisazioni o quesiti.


Tale risposta costituisce un parere preliminare ed non esaustivo della questione da Lei a me posta, per ogni informazione sui costi di assitenza e consulenza mi contatti.

Cordiali saluti.

A. Paglia studiolegaleapaglia@gmail.com 3295453870

A. Paglia studiolegaleapaglia@gmail.com 3295453870

Avvocato
Circonvallazione Clodia - Città Metropolitana di Roma (Roma)

Mi può contattare alle mia e-mail personale, [rimosso]
Cordali saluti

Arianna Biviglia

Arianna Biviglia

Avvocato
VIA DEI LEVII N. 75 - Roma (Roma)

Egregio Signor Bernardi,
riguardo alla questione da Lei esposta, le faccio una breve premessa sul funzionamento del pagamento degli onorari di un avvocato.
Innanzitutto tenga presente che la legge consente il cosiddetto "patto di quota-lite", ovvero un accordo espresso tra avvocato e cliente in cui quest'ultimo si impegna a corrispondere una percentuale precedentemente quantificata sull'importo ottenuto a seguito di una controversia giudiziaria.
Premesso ciò, in mancanza di un espresso patto di quota lite, l'avvocato potrà innanzitutto chiederLe gli onorari stabiliti dal Giudice nella Sentenza.
Nel caso in cui l'avvocato non si ritenga soddisfatto dei diritti ed onorari statuiti in Sentenza (cosa che capita spessissimo dal momento che le liquidazioni effettuate dai giudici - in violazione della legge professionale - sono determinate in dispregio dei minimi tariffari), l’avvocato potrà presentarLe una nota spese per la differenza che verrà determinata sulla base del Tariffario Forense.
Nel Suo caso, visto che il giudizio non è ancora iniziato, all’avvocato spetterà gli onorari riguardanti lo studio della controversia e quelli relativi alla lettera di messa in mora (da Lei già pagata).
Comunque sarà sempre l’avvocato che dovrà inviarLe una nota spese.
Spero di essere stata più chiara e dettagliata possibile, per ulteriore informazione non esiti a contattarmi.
Cordiali Saluti
Avv. Arianna Biviglia
Cell. [rimosso]

Studio Legale Jusdem

Studio Legale Jusdem

Avvocato
Via Sardegna - Città Metropolitana di Roma (Roma)

Caro Signor Bernardi, l'unico riferimento è dato dalle tariffe forensi le quali comunque non vincolano in senso assoluto il legale. In ogni caso, nel suo caso, riteniamo le basti inviare una revoca del mandato all'avvocato in questione, con la precisazione di aver già completamente saldato l'attività professionale. Ove sia vero che il collega debba ancora avere degli emolumenti quest'ultimo dovrà provarlo in giudizio, ma data l'esiguità degli importi una tale azione di recupero appare antieconomica (soprattutto alla luce del contesto in cui si è formato l'accordo tra lei ed il collega). Per la possibile azione nei confronti della srl non esiti di contattarci via email o telefono:

via Sardegna n. XX
XXXXX – Roma

Tel XX [rimosso] X
Fax XX [rimosso]
Mobile [rimosso]
Skype jusdemstudiolegale

email [rimosso]

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