Buona sera se possibile volevo dei chiarimenti causa infortunio sul lavoro che mi e stato …
Richiesta di preventivo da Sparacino per Infortunistica sul Lavoro da Perugia, Umbria
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Da parte di Sparacino [nascosto]
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X. ferita lacero contusa avambraccio sx flc terzo grado gamba sx con lesione muscolo quadricipite femorale sutura e gesso adesso inizialmente XX giorni finiti oggi visita e rimozione gesso e altri XX giorni per fisioterapia ce modo di sapere in che cosa posso essere risarcito come danni subiti e se mi spettano punti di invalidita in attesa di risposta distinti saluti
Risposte dai professionisti iscritti su QuiAvvocato.com
Avvocato Giuseppe Antonio Brundu
Via Ugo la Malfa, 3B, Sassari, SS, Italia - SS (Sassari)
Egr. Sig. Sparacino,
Dispiaciuta per la Sua vicenda,La ringrazio per avermi contattata.
Quanto alla Sua richiesta, per chiedere il risarcimento del danno è necessario che vi sia un medico incaricato dal Giudice di eseguire una perizia per verificare quanti danni e che tipologia di danni ha purtroppo subito, oltre che capire che tipo di contratto di lavoro ha.
Il mio studio è ad Arezzo e perciò la piccola distanza permette di seguire facilmente la vicenda e di confrontarsi per ogni necessita. Il mio collega di studio è specializzato in Diritto di Lavoro ed è disponibile a seguire la Sua problematica per tutelare la Sua salute ed i Suoi diritti Se vuole mi contatti alla mia mail privata [rimosso] e prenderemo accordi per affrontare la situazione e definire il tutto.
La ringrazio.
Cordiali saluti.
Avv. Laura Di Ciommo
Avvocato Corso Vittorio Emanuele II - Città Metropolitana di Torino (Torino)
Egregio Sig. Sparacino,
Se il danno è occorso in occasione della prestazione lavorativa avrà senza dubbio diritto ad un equo risarcimento del danno.
L'ammontare della somma richiedibile, tuttavia, dipende da molteplici fattori, non valutabili allo stato.
Innanzitutto, bisogna valutare l'entità del suo danno ed eventuali cure ancora necessarie.
Solo quando l'infortunio sarà completamente chiuso si dovrà sottoporre ad una visita medico legale che quantificherà i postumi permanenti e temporanei della sua lesione e sulla scorta della relazione del medico si potrà trasformare il suo patimento in valore economico da richiedere al datore di lavoro e/o ente competente.
Le consiglio di formalizzare attraverso l'ausilio di un legale il prima possibile la sua richiesta di danni, anche riservandosi di quantificarli esattamente dopo la guarigione clinica, per evitare eccezioni dilatorie della controparte.
Sono a sua disposizione qualora avesse necessità di ulteriori dettagli al numero [rimosso] XXX ovvero all'indirizzo email : [rimosso]
Avvocato Giuseppe Antonio Brundu
Via Ugo la Malfa, 3B, Sassari, SS, Italia - SS (Sassari)
Gent.mo Sig. Sparacino,
in caso di infortunio o di malattia professionale, per valutare il grado di inabilità subìto dal danneggiato bisogna prendere a riferimento una specifica tabella – denominata “tabella delle menomazioni” – che prevede tutti i quadri menomativi derivanti da lesioni e/o malattie professionali, comprendendovi sia i riflessi sulla capacità lavorativa, sia gli aspetti dinamico-relazionali, ossia, il danno alla persona intesa nella sua globalità.
La descrizione della menomazione riportata nelle singole voci della tabella si riferisce al valore massimo (“fino a…”). Pertanto, per verificare il danno, bisognerà commisurarlo alla sua effettiva gravità: si parte da un minimo pari a X e si va, via via, crescendo.
La valutazione medico legale richiede, inoltre, anche l’indicazione di un coefficiente, da rilevare dall’apposita “tabella dei coefficienti”. Tale coefficiente serve a stabilire quanto incide la menomazione sulla capacità lavorativa dell’assicurato e sulla sua ricollocabilità nella stessa categoria lavorativa La tabella contiene una predeterminazione dei coefficienti in relazione a fasce di gradi di menomazione: con il crescere della gravità della menomazione aumenta l’incidenza della menomazione stessa sulla capacità lavorativa dell’infortunato o del tecnopatico di produrre reddito.
In merito al collocamento in pensione per inabilità permanente e assoluta a tutti i servizi, l’assicurazione obbligatoria gestita dall’ Inail non indennizza il danno biologico solo in caso di menomazioni inferiori al X% (fino a tale percentuale le menomazioni per la loro lieve entità, sono ritenute non rilevanti in un sistema di tutela sociale e, quindi, sono considerate in franchigia). Al contrario, per le menomazioni pari o superiori al X% ed inferiori al XX%, si procede all’indennizzo del danno biologico (fino a tale percentuale di danno si presume che non ci siano conseguenze di carattere patrimoniale, ma solo danno biologico); per gradi di menomazione pari o superiori al XX% si procede all’indennizzo in rendita, di cui una quota è riferita al danno biologico ed una al danno patrimoniale.
In caso di infortunio sul luogo di lavoro, il lavoratore può avere diritto al risarcimento del cosiddetto danno differenziale, cioè del danno ulteriore rispetto a quello già indennizzato dall’INAIL. Esso consiste nella differenza tra la somma che il lavoratore percepisce a titolo di indennizzo dall’istituto previdenziale e la somma che gli spetta a titolo risarcitorio da parte del datore di lavoro (nel caso in cui il danno da infortunio sia derivato dall’acclarata responsabilità di quest’ultimo).
Nella speranza di esserle stato utile, le lascio i miei recapiti qualora abbia ulteriori domande o voglia farsi assistere dal sottoscritto.
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