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Richiesta di preventivo da Marco per Diritto Tributario da Roma, Lazio

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Roma, Lazio
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Da parte di Marco [nascosto]
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Cercherò di essere breve e chiaro nell'esposizione del problema.
Dal XXXX, sono dipendente di un istituto di vigilanza come Guardia Giurata e prima di questo lavoro, per qualche anno ho avuto un'attività in proprio con relativa partita IVA, che successivamente ho chiuso perchè andata male.
Prima della chiusura e dopo, non sono riuscito a pagare le quote INPS, IRPEF, ecc... le quali successivamente, si sono trasformate in cartelle con relative sanzioni inviatemi da equitalia, per un ammontare di ca. XX.XXX,XX €!
Recatomi allo sportello della suddetta agenzia per richiedere una rateazione della somma in questione, ho scoperto che in realtà l'importo dovuto era di € XX.XXX,XX!
Successivamente, chiesta la rateazione di questa cifra, mi veniva proposto di pagare per la durata di sei anni, delle rate impossibili che ora non ne ricordo l'importo!
Quindi, trascorsi un po' di anni e trovatomi un posto di lavoro fisso, decisi di riaffacciarmi per un ennesima richiesta di rateazione della cifra suddetta, la quale nel frattempo, era salita a XX.XXX,XX €!
La rata propostami dall' equitalia, conseguente alla mia richiesta, ammontava a ca. XXX,XX€ i primi mesi fino a scendere via via, a ca. X-XXX,XX€, per un totale di ca. XX.XXX,XX
Dato il mio stipendio che all'epoca ammontava ad un importo di X.XXX,XX€ ed una parte di esso, (XXX,XX€) impegnato in un prestito personale con la BNP Paribas, più l'affitto di casa, le utenze, ecc... era per me impossibile, accettare una proposta del genere!
Attualmente, percepisco uno stipendio di XXXX,XX€ netti (con il prestito ancora in corso fino al XXXX) ed è tutt'ora difficile per me, pagare!
Una settimana fa, mi sono arrivati due atti giudiziari da parte dell'INPS (X.XXX,XX€) e da parte dell'IRPEF (XX.XXX,XX€) con l'intimazione di pagare entro i cinque giorni seguenti, pena esecuzione forzata!
Sicuramente arriveranno altre cartelle per un totale di altri XX.XXX,XX€ ca.!
Ho letto di quell'imprenditore milanese su un'articolo di giornale ed in seguito, ho ascoltato la sua storia relativa al fatto, che doveva al fisco, XXX.XXX,XX€ e per questo, era stato condannato a versare la suddetta cifra, ma poi assolto, con l'aiuto degli avvocati Petrone e Martino i quali davanti al giudice di Milano, hanno dimostrato che malgrado ci fosse la volontà dell'imprenditore in questione di pagare il dovuto, era per questi, impossibile onorare il debito, a causa della crisi in cui versava!
Questa assoluzione, potrebbe aver causato un precedente, per far sì che anche io ed altre persone che versano in cattive condizioni economiche, possano non pagare queste cifre mostruose e se non così, pagare un forfait, come nel caso ad esempio, di Valentino Rossi?
Spero, sia riuscito ad essere abbastanza chiaro...In attesa, di una Vostra risposta, anticipatamente Vi ringrazio e porgo i miei saluti.
Marco Gasperetti

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Massimo Tancioni

Massimo Tancioni

Avvocato
Via Raffaele Cappelli - Roma (Roma)

Gasperetti,

Purtroppo la Sua situazione è simile a quella di moltissimi italiani nei confronti dei quali viene avviata la procedura di recupero di importi (asseritamente) non versati, a titolo di imposte (es. Irpef) e/o di contributi previdenziali (INPS) da parte di un soggetto (Equitalia) che agisce in maniera a volte poco comprensibile, a volte poco trasparente, ed al quale è riconosciuta una discrezionalità esagerata e la possibilità di addebitare compensi di riscossione ed interessi troppo elevati.

Nei casi come il Suo, la condotta da lei tenuta è la prassi: l'unica difesa è il rinvio o semplicemente evitare di rispondere. Tuttavia, purtroppo, questo può aiutarla solo a prendere tempo, non a cancellare il suo debito. Il caso da lei citato si riferisce ad un soggetto che aveva evaso imposte in misura così rilevante da provocare l'avvio di un processo penale (parallelo e diverso da quello "tributario", finalizzato ad accertare il debito fiscale), mentre non mi sembra che nei suoi confronti siano state avviate contestazioni di natura penale (solo quando le imposte evase superano, senza contare sanzioni e interessi, la somma di XX.XXX €). Quell'imprenditore è riuscito a farsi assolvere, solo nel processo penale, perché ha dimostrato che non aveva omesso "intenzionalmente" (dolosamente) di pagare le imposte, ma, facendolo subito presente all'Agenzia delle Entrate (prima di subire accertamenti e cartelle da Equitalia), perché costretto da una situazione di totale crisi di liquidità della propria azienda. Questo certo non vuol dire che i debiti fiscali di quella persona sono cancellati (se non pagherà, gli potranno sequestrare i beni, procedendo coattivamente).

I casi dei vari Vip che vede in tv o di cui legge sui giornali si riferiscono a "transazioni" che il Fisco accetta solo in virtù della rilevanza degli importi che incassa in pochissimo tempo (appena arriva l'accertamento si attiva una procedura "transattiva" e si concorda a forfait quanti MILIONI pagare subito, senza opporsi e senza far perdere all'Amministrazione tempo e risorse per tentare di recuperare la somma (come nel suo caso).

Ciò detto, nel suo caso mi pare di capire che siano scaduti tutti i termini di impugnazione degli atti da lei ricevuti (XX o XX giorni dalla ricezione di cartelle di pagamento o avvisi di accertamento). Peraltro in sede di contenzioso non vedo argomenti difensivi particolarmente spendibili (se ha semplicemente omesso di pagare non ci sono grandi chance di ottenere l'annullamento degli atti impoesattivi, ovviamente salvo vizi formali degli atti). Quindi, l'unico rimedio che resta a sua disposizione è l'opposizione all'esecuzione forzata che verosimilmente verrà avviata nei suoi confronti da Equitalia (i metodi ordinari per recuperare crediti non soddisfatti sono il fermo amministrativo di veicoli, il pignoramento di beni etc.).

A questo scopo le suggerisco di rivolgersi ad un legale solo quando detti atti dell' "esecuzione coattiva del debito" verranno avviati nei suoi confronti. Ovviamente qualora lo ritenesse, può contattarmi direttamente per un confronto sul tema.

Spero di esser stato sufficientemente esaustivo, non esiti a scrivermi di nuovo e grazie per il suo quesito.
Avv. Massimo Tancioni

Gold
Andrea Giordano

Andrea Giordano

Avvocato
Via Dino Frescobaldi - Roma (Roma)

Weeert

Giancarlo Marzo

Giancarlo Marzo

Avvocato
Piazza Venezia - Roma (Roma)

La sentenza a cui fa riferimento ha ad oggetto un procedimento penale (per il reato di omesso versamento dell’Iva, punito con la reclusione da sei mesi a due anni) ma resta in piedi il contenzioso con il fisco : l’imprenditore era stato così condannato alla pena, poi convertita in una multa di circa XXmila euro, di sei mesi di reclusione. Gli avvocati Giulio Martino e Marco Petrone si erano opposti al decreto, chiedendo che si procedesse col rito abbreviato ed il Giudice penale ha accolto la tesi della difesa, la quale sosteneva che «non aveva versato all’erario l’imposta, a causa della difficile situazione economica dell’impresa».

Per la sua situazione, è appena uscito il decreto attuativo della nuova rateazione in XXX rate (XX anni) e si potrebbe valutare la concreta applicabilità al suo caso.

Cordiali saluti

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