Circa quindici anni fa acquistai in comproprietà con mia madre un appartamento come prima casa …

Richiesta di preventivo da Luciano per Diritto di Famiglia da Roma, Lazio

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Roma, Lazio
Richiesta inviata il
Da parte di Luciano [nascosto]
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Circa quindici anni fa acquistai in comproprietà con mia madre un appartamento come prima casa e per il quale abbiamo acceso un mutuo ventennale cointestato. Nel XXXX mia madre viene a mancare e in seguito, a causa della mia situazione lavorativa, mi trovo nella necessità di vendere l'immobile. Mia madre è stata coabitante fino al momento del decesso. Dopo aver esperito le pratiche per la successione, prendo accordi con mio fratello (al quale per successione spetta il XX% del bene) secondo i quali egli si accontenterebbe di una somma inferiore e ben definita rispetto a quanto sarebbe di sua competenza, con il patto che tutte le spese siano a mio carico. Le considerazioni che inducono mio fratello ad accettare l'accordo sono da ricercarsi nel fatto che io, essendo coabitante, mi prendevo cura di mia madre che negli ultimi anni della sua vita si era gravemente ammalata e necessitava di cure e attenzioni continue e anche nel fatto costituito dalla mia situazione lavorativa, avendo io perso l'impiego a causa del fallimento dell'azienda per cui lavoravo. Tuttavia, il principale motivo che indusse mio fratello ad accettare l'accordo era la condizione esplicita che in caso di suo rifiuto, io non avrei acconsentito a vendere l'appartamento, essendo questo l'unico che possiedo (possedevo). L'accordo è naturalmente stato sottoscritto da ambo le parti. Trovo quindi un acquirente che al momento del preliminare versa a me un congrua somma e a mio fratello il XX% dell'importo pattuito così come stabilito nell'accordo stesso, mentre egli avrebbe percepito il rimanente XX% al momento del rogito, ossia dopo circa tre mesi dal preliminare. Nel frattempo pago tutte le spese e le situazioni pregresse pendenti e provvedo anche all'estinzione anticipata della parte residuale del mutuo. Pochi giorni prima del rogito (X o X) mio fratello mi comunica tramite avvocato il suo ripensamento, per cui egli non ritiene più valido l'accordo e pretende tutto l'importo di sua spettanza. Al rogito ottiene quindi la differenza fra la parte di sua competenza e la somma precedentemente incamerata al preliminare. Desidero sottoporre alla Vs. attenzione il seguente quesito:
Posso agire per il recupero della somma da mio fratello furbescamente acquisita facendo valere l'accordo antistante?
Cordiali saluti

PS
Prego di non pubblicare il testo della richiesta o parte di esso, per motivi di privacy. Grazie.

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