Circa un anno fa sono venuta a conoscenza che mio marito mi tradisce da XX anni. Mi ha chiesto di avere pazienza per un po' di tempo ed ha iniziato una psicoterapia. Malgrado gli abbia dato fiducia, contando sul percorso di psicoterapia che aveva intrapreso, mantiene ancora la sua relazione extraconiugale. Sempre portando a motivazione il desiderio di recuperare il nostro rapporto coniugale ha abbandonato da circa XX mesi il tetto coniugale. E' diventata una situazione insostenibile. Ho subito tutto questo sperando in una riconciliazione ma la situazione è in fase di stallo. Siamo in comunione dei beni e malgrado abbia più volte chiesto di trasformare il regime in separazione e di definire i nostri rapporti economici mio marito evita questo argomento. Da anni contribuisce molto limitatamente alle spese familiari e lo scorso hanno ha acquistato con i soldi della comunione un bene intestandosi l'intero usufrutto (acquisto fatto antecedentemente alla scoperta da parte mia della sua relazione). In tale abitazione si è trasferito e lì riceve contro la mia volontà la sua amante. Oltre ai beni in comunione X villetta a schiera, X ufficio, X terreni e il cc è intestatario con la madre di una somma di denaro avuta in successione circa X anni fa. Con il mio stipendio ho sostenuto tutte le spese familiari e anche gli investimenti che abbiamo fatto. Ho intenzione di richiedere una separazione per colpa con addebito di danni data lo condotta tenuta da parte di mio marito. Abbiamo solo una figlia maggiorenne che vive autonomamente. Vorrei un preventivo e indicazioni in merito alle prove che sono necessarie per la prova della colpa. Grazie