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Richiesta di preventivo da Susanna per Processo Civile da Roma

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Roma
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Espongo quanto segue:
Nel gennaio XXXX iniziai a fare degli investimenti in opere d’arte moderna, presso una galleria d’arte di Melzo e specificamente quadri di autori moderni in auge che hanno fatto già mostre anche all’estero, riscuotendo consensi di critica e di pubblico. Ciò mi è stato proposto dal proprietario della Galleria che già conoscevo da diverso tempo in quanto ho acquistato due dipinti per arredare la mia casa.
La proposta comunque è stata finalizzata alla collocazione all’asta di queste opere per trarne naturalmente un guadagno, sia per me che per il gallerista il quale stava cominciando ad aprire una galleria a Berlino, in quanto il mercato dell’arte è molto più favorevole per vari motivi in questa città in cui il fermento culturale è molto più attivo che in Italia. L’acquisto da parte mia non è stato certo finalizzato a crearmi una galleria d’arte dentro casa! !!!!!!! Il gallerista mi ha assicurato che , anzi me lo voleva anche mettere per iscritto, che massimo entro maggio sarebbero partite le aste in due case d’asta di Berlino di cui mi è stato anche inviato via email il link per una mia consultazione e visione. Il mio impegno economico è notevole anche perché conosco questa persona e riponevo in lui una grande fiducia. Sono stata invitata a sue spese ad un bell’evento nei pressi di Milano in cui ho avuto anche l’opportunità di conoscere personalmente gli artisti. E da tutto ciò non potevo che continuare a nutrire fiducia nei suoi confronti Nell’occasione ho acquistato l’ultima opera d’arte e firmato un mandato di vendita delle opere da me acquistate I lavori della nuova galleria a Berlino stavano procedendo con lentezza e contrarietà varie ma il gallerista mi stava garantendo che prima dell’estate sarebbero state mandate all’asta delle opere e che avremmo realizzato dei guadagni e quindi di non preoccuparmi dei pagamenti (con assegni postdatati, PURTROPPO) in quanto sarei rientrata ben presto di molti soldi.
L’asta non è stata più fatta perché avvicinandosi l’estate non sarebbe stato un periodo opportuno per guadagnare e i regolamenti in Germania riguardo a queste operazioni sono molto più complessi che in Italia e le cose vanno molto per le lunghe Metto anche in evidenza che questo signore che fa parte anche dei periti d’arte europei con una iscrizione all’albo dei periti, in questo progetto è stato affiancato da un gallerista tedesco che ha una galleria proprio a pochi metri dalla sua, che parla perfettamente italiano e lo ha supportato fin dall’inizio e che avrebbe dovuto sapere e conoscere bene le regole del suo Paese, credo!!!!!!! A metà ottobre sono stata invitata a Berlino due giorni per l’inaugurazione della galleria dove ho incontrato di nuovo gli artisti e qui mi ha assicurato che dopo XX giorni sarebbero partite le aste con X mie opere e che le cose andavano bene. Alla fine di novembre, non vedendo via internet sul sito della casa d’asta nessuna di queste mie opere in programma e non essendoci stato da parte della galleria il ritiro da casa mia per essere portate a Berlino, ho telefonato e mi è stato detto che si sperava di poterle collocare in asta prima di Natale Ancora un altro rinvio. Dopo Natale mi hanno ritirato due opere per metterle in mostra a Berlino e pubblicizzare l’artista e anche perché sarebbero andate poi all'asta. Poi hanno iniziato il trasloco da Melzo in quanto la galleria si stava spostando a Bergamo per vari motivi e le due mie opere che erano in mostra, invece di andare all’asta, come promesso, me le hanno rimandate a casa solo per il periodo del trasloco in cui avrebbero avuto un gran caos in galleria. Le avrei tenute per pochissimi giorni e poi le avrebbero di nuovo ritirate perché alla fine di gennaio, massimo metà febbraio sarebbero cominciate le aste. Me lo ha assicurato personalmente il gallerista. Infatti la mia telefonata è stata abbastanza concitata e contrariata chiedendo delle spiegazioni. “Ma come, ho detto io, invece di mandarle in vendita me le rimandate a casa??????” Mi ha ribadito che si sarebbe trattato di pochissimi giorni, solo il tempo di sistemare la galleria di Bergamo e che la quotazione di partenza da parte della casa d’asta era troppo bassa e che mi sarei rifatta appena del prezzo che le avevo pagate. E che bisognava aspettare.
A marzo ho ritelefonato e mi è stato detto che era stato ricoverato per XX giorni e che tutto era in ritardo e che sarebbe ripartito per Berlino per riavviare il tutto. Ormai arrivata all’orlo dell’esasperazione ho mandato una mail piuttosto pesante (senza insulti, chiaramente) nella quale ho espresso il mio disappunto e che ero stanca di essere presa in giro, chiedendo di essere contattata da lui personalmente per avere spiegazioni Nessuna telefonata naturalmente, come avevo previsto In seguito, ho telefonato di nuovo, chiedendo alla segretaria se si poteva rivendere ad altro cliente l’ultima opera acquistata a maggio durante la mia visita (quando abbiamo fatto il contratto di mandato di vendita e che devo pagare con assegni postdatati, purtroppo) e magari anche altre opere e che avrei anche rinunciato ai guadagni ipotetici promessi precedentemente. Lei ha detto che l’avrebbe proposto ma non c’è stata nessuna risposta e avendola pregata di farmi ritelefonare da lui, non c’è stato alcun segno. Mi ha detto che sarebbe partito di nuovo per Berlino e sperava di farmi avere buone nuove dopo qualche giorno. Ho telefonato dopo qualche giorno e mi ha detto che non ci sono novità e che poi sta arrivando l’estate e che lui ritiene che si deve aspettare ancora un po’ di tempo Ho cominciato ad infuriarmi (per non dire la parola giusta) “Ma quanto si deve aspettare ancora!!!!!!! Che sistema è! Se mi capiterà le rivenderò per conto mio! E lei Come se niente fosse, ha risposto: “Bhè, certo, dopo tutto questo tempo!!!!!!! “ E intanto i miei assegno verranno riscossi e sono anche notevoli per quell’ultima opera. Presa dalla disperazione mi sono anche informata per sapere se li potevo bloccare e purtroppo come voi sicuramente mi confermerete, non si può fare niente. Ho saputo di altri clienti che stanno aspettando e che si trovano anche loro in difficoltà per l’impegno preso.
Questo è quanto accaduto Mi sono rivolta anche ad Altroconsumo di cui sono socia fedele da diversi anni per sapere se si può fare qualcosa e un avvocato mi ha detto che potrei fare una lettera di diffida ma vorrei veramente sapere se è il caso di farlo dato che la telefonata è stata piuttosto sbrigativa e quindi avere un vostro parere Inoltre cosa può valere uno scritto da parte mia e come scriverlo!!!?????? Ringrazio per la cortese attenzione e in attesa invio distinti saluti

Risposte dai professionisti iscritti su QuiAvvocato.com

Claudio Bentivegna

Claudio Bentivegna

Avvocato
Via di Novoli - Città Metropolitana di Firenze (Firenze)

Nora,

purtroppo siamo distanti (io sono a Firenze)... comunque confermo che la prima mossa da fare è una diffida e poi eventualmente valutare una a zione civile o addirittura penale (se si potessero evidenziare gli elementi della "truffa", ma è tutto da capire da vicino...) io ho anche un collega a Roma, se vuole potrei mandarla da lui.
La saluto cordialmente.
Avv. Claudio Bentivegna

Jacopo Pepi

Jacopo Pepi

Avvocato
Viale Antonio Gramsci 7 - Città Metropolitana di Firenze (Firenze)

Gent.ma Signora,
la diffida non credo che sortirebbe alcun effetto anche perchè dal tenore di quanto scritto tutti gli accordi sull'ipotetiche aste sono stati orali.
pertanto l'unica strada percorribile, anche se rischiosa, è denunciare per truffa il gallerista.
resta inteso che questo è un parere di massima dato sulla scorta delle informazioni da lei fornite ed è consigliabile un analisi più dettagliata ed approfondita.
la invito a prendere contatti col mio studio per concordare un appuntamento.
cordiali saluti
Avv. Javopo Pepi
viale Gramsci X Firenze
tel X [rimosso] X

Avv. Massimo Novi

Avv. Massimo Novi

Avvocato
Via Antonio Gramsci - Pisa (Perignano)

Gentilissima,
ho letto con attenzione la vicenda da lei riassunta con molta chiarezza.
Tuttavia, al fine di esprimere un parere completo avrei la necessità di formulare delle domande e soprattutto esaminare il "mandato di vendita" a cui fa riferimento.
Inoltre, riguardo agli assegni emessi, solo l'integrazione di una fattispecie penale a mio giudizio potrebbe giustificare un sequestro.
Come detto, al fine di valutare gli estremi del reato di truffa (o altri meglio ravvisabili ad un attento esame) e poter pertanto procedere in sede penale per la tutela dei suoi diritti, è necessario un esame approfondito della documentazione in suo possesso e il chiarimento di alcuni passaggi come sommariamente sopra indicati.
La prego contattarmi al [rimosso] XXX oppure tramite skype.
Con i miei migliori saluti.
Avv. Massimo Novi

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