Ho vinto alune cause e sono creditrice di una bella somma di denaro (sentenze: -Tribunale Ordinario di Roma IV sezione penale- XX.XX.XXXX -Giudice di Pace di Roma I sezione Penale- XX.XX.XXXX -Tribunale Ordinario di Roma - XX.XX.XXXX). La debitrice, signora X, è titolare di una pensione, di cui non conosco l'importo, ma comunque minima, pertanto se pignorabile, per un importo molto basso. L'aspetto importante è che fino al XXXX è stata proprietaria di un'appartamento di circa XXX mq, nel quale tuttora vive come 'avente diritto di abitazione'. Nel XXXX infatti, la signora X, già in causa con me per fatti avvenuti a partire dal XXXX, ha provveduto, a sommo studio, ad effettuare una strana vendita del suo appartamento alla sorella (la quale era perfettamente a conoscenza delle cause in cui era coinvolta la signora X e per le quali lei stessa era stata anche chiamata a testimoniare). E' certo che tale vendita sia stata una vendita simulata fatta unicamente per togliere l'appartamento in questione dal patrimonio pignorabile. E' possibile impugnare questa vendita? Ho letto che le vendite simulate non vanno in prescrizione. Cosa occorre per dimostrare che si tratta di una vendita simulata? che possibilità ci sono di recuparere il mio credito? Qual'è il costo di tutta questa operazione?