Le scrivo in veste di utente vessato dal proprio fornitore di energia elettrica.
Pur possedendo ormai da qualche anno un contatore elettronico che consentirebbe una lettura puntuale dei consumi effettivi, il fornitore continua ad addebitarmi dei consumi PRESUNTI da maggio XXXX.

Oltretutto proprio da maggio XXXX sono un felice proprietario di un impianto fotovoltaico grazie al quale i miei consumi annuali sono in pratica meno che dimezzati, oltre al fatto che la fascia di consumo diurna è praticamente azzerata (mentre nei consumi presunti, la fascia diurna, ovviamente più cara, rappresenta il XX% dell'intero consumo).

Nonostante risulti attiva la possibilità di autolettura anche per le utenze dotate del contatore in tele-lettura (come la mia), tutti i tentativi di autolettura effettuati da gennaio XXXX a questa parte sono stati annullati dal distributore oppure a causa di non meglio precisati "errori applicativi".

La pratica presso lo sportello unico sta proseguendo: l'ultima comunicazione del fornitore in merito (datata settembre XXXX) è stata l'ammissione di responsabilità e la rassicurazione che entro il XX novembre XXXX avrebbero provveduto alla risoluzione ed all'emissione del relativo conguaglio. Promesse vane, visto che ad inizio dicembre mi è stata fatturata l'ultima bolletta dell'anno ancora una volta con consumi presunti.

Dal momento che l'azione dell'Autorità ha carattere meramente sanzionatorio verso il fornitore (e non risarcitorio nei confronti dell'utente) vorrei capire se c'è il margine per un'azione legale che veda riconosciuto il danno ricevuto dal sottoscritto, sia in termini di appropriazione indebita di corrispettivi non dovuti che di risarcimento del danno esistenziale conseguente alla mancata risoluzione della problematica.

Sono in possesso di tutta la documentazione necessaria ad un analisi puntuale del caso.