Mi chiamo Lidia abito a San Severo(FG).
Questa richiesta riguarda mio figlio Andrea che da un anno è a Milano.
Ha un figlio di XX mesi avuto dalla sua ex compagna. Una storia difficile che lo sta distruggendo.. La breve esperienza di vita di coppia è stata deleteria , ed è trascesa in denunce reciproche Andrea ha prodotto istanza al tribunale dei minori per aver ravvisato una grossa difficoltà di lei nel prendersi cura del bambino. Si era convinta il figlio fosse solo suo, estromettendo completamente (o perlomeno ci provava). Inoltre Andrea non riusciva a distoglierla dalla pericolosa frequentazione di persone che praticano esoterismo Per tale ragione pur avendo realizzato l'impossibilità di continuare a stare insieme,(aveva rifiutato anche la proposta fatta da Andrea di i farsi aiutare da un mediatore familiare), non la lasciava poichè si preoccupava del figlio.
Ma le difficoltà quotidiane si accentuavano con litigi continui che lei ha denunciato come maltrattamenti.
La situazione è finita nelle mani dei servizi sociali. Una relazione è stata consegnata al tribunale dei minori.
Nel frattempo, mentre Andrea seguiva suo figlio , da separati, per X giorni alla settimana, , lei richiedeva al tribunale ordinario l'esclusivo affidamento, baipassando quanto l'assistente sociale aveva relazionato.
Fissata la data dell'udienza davanti al giudice, mio figlio non si presentava in quanto non ci è pervenuto il ricorso in tempo utile. Infatti l'udienza è stata fatta il XX gennaio e Andrea ha appreso dell'udienza il XX febbraio.
E' stato definito dal giudice ordinario un padre che non si interessa del figlio poichè non si è appunto presentato.
Un capovolgimento disastroso per il piccolo che di colpo non vedeva più il suo papa e per Andrea che purtroppo si è dovuto attenere a quanto deciso.
Abbiamo un avvocato, ma è forte il dubbio che non si stia attivando con l'urgenza più opportuna per sbloccare tale ingiustizia. Infatti sono trascorsi due mesi che Andrea non sa più niente del figlio , e pur volendo attenersi a quanto stabilito, e cioè vedere suo figlio in presenza dei servizi sociali, non sta avvenendo per strategie furbesche e disastrose messe in atto dalla ex compagna con il richiedere un 'altra residenza e dagli stessi servizi sociali che hanno mostrato una incapacità vergognosa di tempo perso come se la situazione riguardasse cose e non persone Insomma un grosso ginepraio in cui ci rimette il piccolo ed Andrea.
Fatto il ricorso in appello, ci è stata comunicata la data di comparizione per il X/X/XXXX. Assurdo!
Con una istanza è stato chiesto di anticipare, e pare che il nostro avvocato andrà di persona a chiedere al giudice di fissare una nuova data al più presto.
Va sottolineato che la ex compagna di Andrea è una specialista della menzogna e la mistificazione è l'arma che finora ha avuto la meglio.
Quanto raccontato è solo una piccola parte di questa triste storia, direi un "grido" che avviene in un momento storico di grande attenzione al tema della violenza sulle donne e, nell'immaginario collettivo , un uomo ha per principio torto. Viene sottovalutata la storia personale , non ascoltata. Preconcetti e pregiudizi sono il risultato che l''attenzione mediatica, ahimè quotidiana , anche se tante volte reale, determina.
Non sono brava a cavarmela con questi siti, ci sto solo provando.
Va detto che Andrea è vissuto per una diecina d'anni all'estero, è laureate e da quando è in Italia non ancora riesce a trovare lavoro. E' molto provato, sfiduciato, confuso, arrabbiato. Sicuramente sta mostrando una grande forza e determinazione nel non voler abbandonare .suo figlio.
E' fuori dalla logica delle lungaggini , tante volte ha sostenuto che se fosse successo in un altra nazione sarebbe stato diverso. Lo aiutiamo? Grazie per l'attenzione.