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Richiesta di preventivo da Lorenzo per Diritto di Famiglia da Cagliari, Sardegna

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Cagliari, Sardegna
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Da parte di Lorenzo [nascosto]
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Mi chiamo Lorenzo, sono un cittadino italiano di XX anni e risiedo fiscalmente in territorio spagnolo (luogo in cui vivo e lavoro) da circa X anni.

Ho due sorelle minori residenti in Sardegna, rispettivamente di anni XX e anni XX.

Mi sorella di XX anni si è sposata di recente e non avendo dove andare a vivere con suo marito, ha chiesto a mio padre di occupare (previa ristrutturazione a proprie spese) un’ex casa colonica inserita all’interno dell’azienda agricola di famiglia. L’azienda agricola si trova in Sardegna ed è tuttora intestata a mio padre.

I miei genitori hanno rispettivamente XX anni (padre) e XX anni (madre) e sono entrambi pensionati minimi.

Mio padre ha svolto per tutta la vita (e continua finora) la professione di agricoltore presso i terreni di sua proprietà, di circa X ettari, che includono la vecchia ex casa colonica in questione e una serie di fabbricati agricoli minori adibiti a magazzini.
L’azienda agricola nel suo complesso è adibita a coltivazioni seminative, agrumi, vigneti e frutteti.

Negli ultimi anni, essendo diventato più pesante il carico di lavoro per mio padre che nel frattempo invecchiava, si è cercato di vendere la proprietà agricola a dei potenziali acquirenti, senza mai trovare un accordo definitivo sul prezzo di cessione.
L’ultima offerta che mio padre ha rifiutato è stata di XXX.XXX euro.

Nel frattempo, vista la continua indecisione da parte di mio padre rispetto alla cessione dei terreni, mia sorella di XX anni e suo marito gli hanno proposto di rinunciare alla vendita di questi e di collaborare direttamente con lui, continuando insieme nelle coltivazioni esistenti con un importante progetto di rilancio dell’azienda. Mi è stato detto che l’azienda e i terreni sono stati fatti valutare e che da questa valutazione sarebbe emerso un valore notevolmente ridotto rispetto all’ultimo prezzo di vendita: ovvero appena XXX.XXX euro.
Occorre segnalare che la valutazione dei terreni è stata fatta senza coinvolgere il sottoscritto e che tutte le informazioni di cui dispongo sono parziali e molto frammentarie, mai ottenute in modo spontaneo da parte di mia sorella o di mio padre.

Ho sentito dire, che sarà stipulato un contratto di affitto agrario tra mio padre e mia sorella della durata di XX/XX anni. Non è dato al momento conoscere l’importo del canone, ma presumo che saranno utilizzati parametri agricoli minimi.

Il restante patrimonio dei miei genitori (azienda agricola a parte) è così composto:
• immobile di circa X vani adibito ad abitazione principale dei miei genitori composta di X piani + mansarda e garage, del valore approssimativo di circa XXX.XXX euro (da considerarsi bene indisponibile secondo il mio parere, fino alla morte di entrambi i miei genitori);
• terreno agricolo coltivato ad agrumeto di circa X ettaro, del valore approssimativo di circa XX.XXX euro (bene disponibile);
• non si ha notizia di depositi bancari di rilievo;

Secondo quanto ho potuto interpretare le intenzioni di mio padre, i beni di famiglia dovrebbero restare in famiglia. E per tutelarsi di fronte alla vecchiaia ed eventuali carenze di salute, egli vorrebbe mantenere il controllo su tutto il patrimonio fino alla fine. Non esiste, allo stato, alcun testamento né altra disposizione scritta che possa tutelare i tre figli in parti uguali.

Detto questo, a fronte della decisione di non procedere alla cessione dei terreni, i miei timori riguardano la possibilità che vengano lesi i miei diritti di erede, in particolare:

- il tentativo di favorire in vita un figlio piuttosto che un altro con un’azione di privilegio che mira a mantenere le proprietà in “famiglia” è lesivo dei miei diritti di erede in quanto non è certa l’equità del canone di affitto (finora sconosciuto nell’importo) che dovrà corrispondere mia sorella a mio padre e la certezza della sua esigibilità da parte di mio padre; inoltre si delinea una differenza di trattamento tra eredi;

- mia sorella di XX anni viene messa in condizione di poter progettare un futuro certo partendo da basi concrete, cosa che non è accaduta al sottoscritto che è dovuto emigrare all’estero a cercare fortuna;

- il valore economico dei benefici apportati ai terreni ed ai fabbricati agricoli da mia sorella XXenne durante la vigenza del contratto di affitto (ristrutturazione della ex casa colonica e migliorie apportate ai fondi agricoli e alle coltivazioni), potrebbero essere reclamati da mia sorella stessa alla scadenza del contratto agrario, a mio padre o agli eredi. Nel caso di migliorie consistenti, mia sorella potrebbe pretendere un risarcimento per le migliorie apportate, chiedendo il reintegro di una somma a mio padre alla scadenza del contratto o agli eredi. Inoltre, che cosa accadrebbe se mio padre morisse prima della scadenza del contratto e quindi si aprissero le successioni? Sarebbe nominata erede “ex lege” di quei fondi solo mia sorella che ci lavora con mio padre e che ha un contratto di affitto agrario? E che cosa resterebbe a noi altri due fratelli?

- dal punto di vista logico, mi sembra che il contratto di affitto agrario, sia un escamotage per evitare di ripartire una parte del patrimonio ai legittimi eredi “inter vivos”, favorendo invece la successione tra vivi e lo sviluppo economico e professionale limitatamente ad un solo figlio, che di fatto disporrebbe di una parte cospicua dell’intero patrimonio disponibile dei miei genitori a proprio uso e consumo, mentre noi altri due fratelli dovremmo aspettare la morte dei genitori per poter beneficiare di qualsiasi bene patrimoniale e della disponibilità di questi;

- per quanto riguarda il sottoscritto, l’eventuale ripartizione inter vivos di beni sarebbe molto gradita, in quanto in Spagna io ho effettuato degli investimenti dovendo attingere al credito bancario visto che mio padre non ha mai voluto provvedere ad aiutarmi, nonostante le mie numerose richieste;

- inoltre, è evidente il rischio di discriminazione nel trattamento ereditario, nel caso in cui in caso di morte prematura dei genitori, si aprissero le successioni in una situazione poco chiara e piena di lacune di ordine pratico.

Vorrei sapere come oppormi per garantire che i miei diritti vengano tutelati e avere una vostra consulenza legale, con un preventivo dettagliato dei vostri servizi e di un’eventuale azione legale.
Io mi trovo all’estero, quindi ho necessità di ricevere la vostra collaborazione a distanza.
Grazie.
Lorenzo

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