Mi perdoni per il disturbo, mi chiamo Giuseppe e le scrivo perché vorrei chiederle se si potrebbe fare qualcosa riguardo alla mia situazione lavorativa.
Le spiego meglio.
Lavoravo in una ditta di vigilanza e prestavo servizio alla S***s di S****h, contratto full-time a tempo indeterminato, nel giugno XXXX ho domandato X mesi di aspettativa non retribuita, poi prorogata di altri sei mesi, quindi in effettivo ho fatto dal X luglio XXXX al X luglio XXXX di aspettativa. Come lei ben saprà sarei dovuto tornare a lavoro nella stessa sede, con le medesime mansioni e remunerazioni, ma così non è stato. Sono stato spostato in una sede, dove a differenza della S***s, non c’erano dei collegamenti con i mezzi pubblici che invece per X anni utilizzai per andare in S***s.
Precisamente sono stato spostato a Cagliari in un assessorato, per niente collegato negli orari di servizio. Ho fatto presente alla ditta la mia difficoltà visto che non possiedo un automobile, e inoltre in X mese di ricerca non ho trovato una stanza che affittasse per brevi periodi (non sapendo quanto ci sarei dovuto restare). A questa comunicazione mi è stato detto, anche in maniera abbastanza sgarbata che mi sarei dovuto adattare agli ordini lavorativi, nonostante, premetto questo, prima di domandare l’aspettativa non retribuita mi era stato assicurato dagli stessi individui, che al rientro sarei stato reintegrato nella medesima sede lavorativa con le medesime mansioni e retribuzioni, altrimenti non avrei assolutamente chiesto l’aspettativa.
In quanto impossibilitato a recarmi a lavoro sono stato licenziato per giusta causa senza nemmeno una telefonata. Vorrei sapere se si può fare qualcosa, perché in rete ho letto di indennizzi che vanno dalle XX alle XX mensilità.
Nell’attesa di un suo cortese quanto gradito cenno di riscontro le porgo i miei più distinti saluti ed un augurio di buon lavoro.
chiedo cortesemente di essere contattato via Email