Nel dicembre XXXX con mia moglie abbiamo acquistato una villetta a schiera, nel comune di Caronno Pertusella dall'immobiliare Giuliani, che nel contratto stipulato, aveva scritto che noi dovevamo prendere in consegna la casa, indipendentemente dal permesso di abitazione, ma che tale permesso doveva essere richiesto dalla parte venditrice prima della data del rogito notarile. Il X aprile XXXX, data del rogito, ci siamo fidati del notaio, come figura professionale, quindi non siamo stati attenti a tutte le clausole, visto che la lettura era stata anche veloce e non essendo competenti in materia, dovevamo ovviamente dare per scontato, che tutto ciò che ci era stato fatto firmare, era in buona fede. Purtroppo invece non è stato cosi e ci siamo accorti dopo due anni, solo dal momento che avevamo deciso di vendere l'appartamento, che ad oggi non abbiamo ancora l'agibilità, in quanto l'immobiliare non ha nemmeno fatto la richiesta e nel rogito abbiamo scoperto che, c'è scritto, che noi siamo stati informati di una convenzione che l'immobiliare ha fatto con il comune. Cosa assolutamente non vera, in quanto, non solo non siamo stati informati, dal costruttore e dal notaio, ma non ci è stata consegnata nessuna copia di quello che dicono di averci fatto leggere. Siamo anche stati dal sindaco e lui ci ha confermato l'esistenza di questa convenzione, fino al XXXX con eventuale proroga, per le nuove leggi al XXXX. Però ci ha anche detto che il lotto di villette dove noi abitiamo è finito, quindi, volendo il costruttore, potrebbe fare una richiesta solo per le case ultimate, e poi successivamente, per gli altri lotti che deve ancora costruire. Sentendo l'immobiliare una volta ci dice il contrario del sindaco, la volta dopo che il suo architetto avrebbe fatto la richiesta a ottobre e l'ultima volta, quando mia moglie ha telefonato, che aveva già provveduto a farla. Purtroppo a distanza di mesi all'ufficio tecnico del comune non risulta nessuna domanda. Allora ho deciso di fare l'ennesimo sollecito a l'immobiliare, che mi ha risposto dicendomi che per vendere la casa, l'agibilità non serve e che se le agenzie a cui avevo dato l’incarico, non sono capaci a fare il proprio lavoro, me l'avrebbe venduta lui, ma ad un prezzo molto più basso, rispetto quello che noi l'avevamo pagata. Questa secondo me è un ingiustizia e un ricatto vero e proprio. Adesso noi ci troviamo in questa spiacevole situazione, dal momento che abbiamo acquistato, questa villetta, versando anche tutti i nostri risparmi e stiamo pagando rate del mutuo, tasse e spese condominiali. Tra l’altro in merito a questo, volevamo sapere se è corretto che, il comune ci dice che siamo abusivi, ma ci aveva dato la residenza e ci fà pagare le tasse. Anche l’amministratore è a conoscenza della mancanza di agibilità, però sembra non si interessi e ci fa pagare le spese condominiali, sollecitando anche un solo giorno di ritardo, nel pagamento, è vergognoso. Sta di fatto che noi adesso abbiamo urgenza di vendere, il nostro appartamento, avevamo anche trovato degli acquirenti, ma la banca per questo problema, non gli ha erogato il mutuo, quindi stiamo perdendo, anche opportunità di vendita e visto il periodo di crisi non è poco. Eravamo anche disposti ad accollarci noi le spese per fare la richiesta d’agibilità, ma l’immobiliare, continua a dirci che non si paga, però nemmeno fa la richiesta, quindi a questo punto non sappiamo più cosa fare e speriamo che almeno legalmente, si possa risolvere questa cosa, annullando il contratto di vendita o chiedendo un risarcimento danni. Grazie per la cortese attenzione. Sono a disposizione per eventuali chiarimenti o documentazione.
Cordiali Saluti
Amato Emanuele