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Richiesta di preventivo da Eva per Processo Civile da Imperia, Liguria

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Imperia, Liguria
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Da parte di Eva [nascosto]
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Purtroppo mi trovo ad affrontare una situazione veramente molto seria e grave.
Nel XXXX abbiamo concluso in sede di mediazione un accordo di conciliazione (titolo esecutivo) in materia di successioni.
L'accordo prevedeva la divisione di alcuni immobili fra le due coeredi, la vendita di una palazzina e alcune clausole di carattere economico.
Subito dopo l'effettuazione delle perizie sugli immobili oggetto di divisione (prevista nel verbale al fine del versamento del conguaglio in sede di stipula dell'atto di divisione notarile) la controparte (mia zia) ha iniziato a sollevare tutta una serie di problematiche (in particolare in merito all'effettuazione di un frazionamento catastale) che hanno portato, di fatto, al blocco dell'esecuzione dell'accordo.
Nel XXXX la controparte ha fissato appuntamento (in data XX febbraio) per la stipula dell'atto di divisione notarile presso un Notaio di propria esclusiva scelta (nel verbale avevamo espressamente indicato il nome di un altro Notaio). Non avendo ancora definito la problematica del frazionamento (controparte stava tentando di acquisire quella porzione di terreno a titolo gratuito), ho spiegato la questione al Notaio, manifestato la mia intenzione di procedere alla divisione, la mia disponibilità a trasmettere i documenti necessari alla pratica e richiesto il rinvio della stipula al mese seguente (al fine appunto di definire il problema pendente).
Il legale che ci assisteva all'epoca ha personalmente preso contatti telefonici con il Notaio la quale le ha riferito che in data XX NON si sarebbe stipulato l'atto posta la MANCANZA di una serie di documenti. Ha inoltre specificato che non si sarebbe potuto sostenere il nostro rifiuto e che nel corso dell'incontro dell'XX si sarebbe limitata a richiedere a mia zia l'elenco dei documenti necessari (elenco che avrebbe dovuto trasmettermi a mezzo email unitamente ad un preventivo di massima) e a riferire la nostra intenzione di procedere alla stipula.
In data XX il Notaio mi ha confermato la disponibilità di controparte a fissare l'appuntamento a marzo ed il suo rifiuto di effettuare quel frazionamento (in quanto non espressamente menzionato nel verbale). Successivamente ho fornito ulteriori chiarimenti al Notaio (la quale ha precisato che li avrebbe riferiti a controparte) e chiesto esplicitamente di essere tenuta aggiornata su ogni sviluppo. Lo Studio Notarile ha poi interrotto ogni contatto.
Nel mese di marzo ho preso quindi contatto con il Notaio scelto in sede di mediazione, richiesto l'elenco dei documenti necessari, iniziato la loro trasmissione, informato mia zia e chiesto esplicitamente al Notaio di inviare ogni informazione anche a controparte. Posto che mia zia non ha mai mostrato l'intenzione di collaborare, sono stata costretta ad informarne il Notaio e ad interrompere la raccolta e trasmissione dei documenti.
Ho intrattenuto sino a fine luglio XXXX uno scambio di mail con controparte, successivamente non ho più ricevuto riscontro (nemmeno a SMS e telefonate).
Nel XXXX ho incaricato un legale di prendere contatti con il difensore di mia zia ma non ha mai ottenuto risposta.
Ad inizio XXXX ho incaricato un altro avvocato. Abbiamo così appreso che, nell'agosto XXXX, controparte ha iscritto causa ruolo per ottenere l'esecuzione in  forma specifica ex art XXXX cc dell'accordo e l'accertamento dell'inadempimento con conseguente condanna al risarcimento danni per circa XXX.XXX,XX euro. A prova del presunto inadempimento è stata posta una DICHIARAZIONE DI NON AVVENUTA STIPULA in data XX FEBBRAIO rilasciata proprio da QUEL Notaio scelto da controparte. Il Notaio aveva però espressamente riferito al nostro difensore che non si sarebbe potuto procedere alla stipula posta la mancanza di una serie di documenti.
Ho esaminato gli atti di causa (citazione, CTU, ecc) ed è emersa L'OGGETTIVA MANCANZA di una serie di documenti e pratiche necessarie alla redazione dell'atto stesso ed alla conseguente stipula.
Ho infatti appurato che in sede di mediazione abbiamo commesso un errore in punto identificazione catastale degli immobili assegnati a controparte: i tre appartamenti che credevamo fossero stati assegnati a mia zia in realtà erano da porre in vendita. Conseguentemente, nel XXXX non esisteva la perizia degli immobili assegnati a mia zia (richiesta nel verbale ai fini del versamento del conguaglio in sede notarile) né era stata effettuata tutta quella serie di pratiche la cui necessità è stata posta in luce dalla CTU (regolarizzazioni catastali, ecc). Come riferito dal Notaio, la stipula non era più prevista per quella data né avrebbe potuto esserci posta la reale mancanza di tutti quei documenti. Nonostante ciò il Notaio ha inspiegabilmente rilasciato quella dichiarazione.
L'esame degli atti di causa ha evidenziato che nemmeno controparte fosse a conoscenza dell'errore compiuto in sede di mediazione. Il Notaio, nel XXXX, non ha nemmeno mai rilevato il fatto che il frazionamento di cui le avevo ampiamente parlato era del tutto irrilevante ai fini dell'atto di divisione posto che quel terreno era da porre in vendita anziché oggetto di divisione.
La situazione è molto complessa in quanto la causa si trova in fase molto avanzata (attesa esito udienza assunzione mezzi di prova art XXX) e, per via della contumacia, siamo incorsi in tutte le varie decadenze e preclusioni (purtroppo, come noto a controparte, manchiamo per lunghissimi periodi dalla nostra residenza e non eravamo pertanto al corrente della pendenza della causa).
Ho chiesto al legale che ci sta attualmente assistendo di affrontare l'argomento "presunta stipula" con il difensore di controparte e con il Notaio ma non è disponibile a farlo.
A mio avviso, l'unica soluzione sarebbe tentare di affrontare l'argomento e cercare di raggiungere un soddisfacente accordo stragiudiziale con controparte (attualmente, gli accordi proposti sono vantaggiosi esclusivamente per mia zia. Nel verbale avevamo invece stabilito che avrebbe dovuto corrispondere delle somme a nostro favore).
La costituzione di per sé non può essere una soluzione (nel migliore dei casi potrebbe limitare i danni), il difensore non intende nemmeno provare a spiegare brevemente al giudice i fatti (nella speranza che possa servire ad "orientare" la sua decisione). Verremmo sicuramente condannati al pagamento di un risarcimento per un inadempimento che non vi è stato (controparte ha, fra l'altro, già trattenuto almeno XX.XXX,XX euro per conto della nonna malata di Alzheimer sottraendoli così alla massa ereditaria. Il fatto è stato taciuto al giudice ed era stato ammesso, nel XXXX, a mezzo di lettere scritte e sottoscritte da mia zia).
Avrei pertanto bisogno di un parere urgente (l'udienza è fissata per il XX luglio) sul come procedere per tentare di risolvere al meglio questo enorme problema.
Avrei anche necessità di sapere quale è la valenza probatoria della suddetta dichiarazione di non avvenuta stipula: costituisce una prova legale? Il suddetto documento è considerato un atto pubblico e pertanto fa piena prova fino a querela di falso per quanto concerne gli elementi estrinseci?
Quali sarebbero gli eventuali profili di responsabilità del notaio (civili, deontologici, penali)? Oltre a presentare un esposto presso il Consiglio Notarile di competenza, quali altre strade sarebbero astrattamente a disposizione? Il mio auspicio sarebbe quello di risolvere stragiudizialmente e definitivamente la problematica con mia zia. Qualora ciò non fosse possibile e venissi condannata ad un risarcimento per un inadempimento che non vi è stato, mi vedrei costretta a chiarire la situazione in tutte le sedi opportune.
Ho veramente bisogno di aiuto e di un professionista qualificato, energico e risoluto disponibile ad assistermi per l'intera questione.
Restando in attesa di un cortese cenno di riscontro, porgo
Cordiali saluti

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