Sono Raffaella ho una figlia di nove mesi riconosciuta dal padre ( non siamo sposati ma conviventi). Il XX luglio, dopo l'ennesima violenza psicologica subita dalla sua famiglia ( con urla nel giardino di casa dove vivevo e in presenza dei vicini di casa ) ho perso dalla sera alla mattina il latte materno , certificato poi dal pediatra della piccola. Ho lasciato la casa dove vivevamo come nucleo familiare perché la madre , proprietaria dell'immobile , mi ha intimorita dicendo che la casa è sua e che non avevo nessun diritto a restare lì con la piccola. Trasferita da poco più di un mese in una casa in affitto a circa XXX km di distanza ( la casa di mia proprietà è stata affittata) ricevo mensilmente l'importo pari al mio affitto dal padre della piccola ma senza nessun accordo scritto perché lui lo rifiuta. Ricevo pressioni e minacce perché il padre vuole portare con se la bambina a casa sua nel fine settimana per poterla far vedere alla sua famiglia e sottolineo che dal trasferimento è ospite tutti i fine settimana in casa mia per favorire il rapporto padre -figlia.
Le mie richieste sono le seguenti:
X allontanamento dei nonni paterni
X accordo scritto per salvaguardare il benessere psico-fisico della bambina ( orario di visita del padre , mantenimento ,ecc. ).